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Racconto orale
Nei racconti orali chi parla in genere rappresenta la realtà in modo molto concreto, anche quando sviluppa concetti astratti. è evidente che per chi racconta è fondamentale tenere desta l’attenzione di chi ascolta, p.es. con ricchezza di dettagli suggestivi; affinché la narrazione risulti avvincente, si ricorre spesso anche a immagini e a espressioni metaforiche, che possono rimanere più impresse a chi ascolta.
Anne Betten (Salisburgo), Simona Leonardi (Napoli) e Eva-Maria Thüne (Bologna) collaborano attualmente ad un progetto incentrato sulla strutturazione narrativa dei racconti dell’Israel Corpus, raccolto da Anne Betten. I racconti dell’Israel Corpus poggiano su una complessa elaborazione mnemonica in cui si segnalano numerosi interventi sul piano narrativo finalizzati a creare coerenza e coesione gli eventi passati richiamati alla memoria e verbalizzati. I racconti infatti fanno risaltare con nettezza quegli elementi che contribuiscono a tessere il plot narrativo; contengono però anche elementi metalinguistici, che nel processo narrativo, oltre a creare coerenza, servono come orientamento o messa a fuoco. Qui hanno un ruolo rilevante anche le metafore, sia come condensazioni culturali, sia come espressione di creatività individuale, sia come costruzione utile all’orientamento.
La ricerca si sviluppa su due filoni:
Analisi delle espressioni metaforiche incentrate sull’atto del narrare e sull’elaborazione mnemonica.
L’esame mira a riconoscere sia una differenziazione nella concezione, pianificazione e verbalizzazione della narrazione, sia le eventuali difficoltà connesse con queste attività. I/le singole/i parlanti intendono mettere insieme, cercando di farli combaciare, diversi orizzonti narrativi e concettuali, radicati in culture differenti e in vissuti eterogenei. Questo processo, vissuto molto intensamente, si riflette sia nelle singole unità narative che nei commenti metalinguisici, nell’uso di metafore, che sono sì collegate, ma che possono attingere a diversi ambiti. Metodicamente in questo filone del progetto si segue l’approccio della linguistica cognitiva (Lakoff & Johnson).
A titolo d’esempio citiamo qui per il complesso metaforico LE STORIE SONO UN TESSUTO “Es ist ein Durcheinander?, es ist ein es ist ein ein Gewirr von ein Web/Webe/Webemuster, es ist überhaupt wenn man so ein ganzes Leben betrachtet, es ist eigentlich ein Teppich von, von, immer wieder kommen lose Fäden wie jetzt mit diesen mit diesem, es gibt noch solche Geschichten” (Betty Chumath Kolath, 1.5.91); per QUANTO SI DIMENTICA è QUALCOSA CHE VOLA VIA “Das deutsche Judentum war, na, das Wort ist geflogen, weggeflogen, im meinem Alter fliegen die Worte weg, wenn man sie braucht” (Paula Pariser, 19.4.91).
Il secondo filone di ricerca, collegato con il precedente, mette a fuoco l’organizzazione del racconto, in particolare gli elementi di introduzione del racconto, e quelli analettici e prolettici (p.es. “jetzt frage ich mich, welcher von den verschiedenen Strängen äähm ich jetzt anfassen muss?”, Betty Chumah Kolath, 1.5.91). Anche qui sono le metafore a giocare un ruolo rilevante, però in primo piano sta qui innanzitutto la messa a fuoco delle strategie con cui i/le parlanti sviluppano, a livello di tecnica narrativa, le linee di forza e quelle secondarie della narrazione generale, così come l'analisi delle tecniche e funzioni della particolare elaborazione di singoli episodi.
Progetti
Comunicazione al telefono
Nelle prossime ricerche si intendono mettere a fuoco fenomeni rilevanti della conversazione al telefono che non sono stati ancora esaminati in dettaglio, come il cambiamento del tema e l’inserimento di pause e riparazioni.
Un ulteriore ambito di analisi è l’interazione della telefonia via voip (tipo skype) e altre comunicazioni multimediali, in particolare chat e video.